«Senza di me, non potete fare nulla»

Gv 15,5

Laboratorio politico cattolico

Pubblicato in Pensieri il 13 gennaio 2024

di Giovanni Traverso

Intercedere per Sodoma

Scrivo queste righe per manifestare la mia opinione relativamente a Fiducia Supplicans. Ritengo che l’obbiettivo di chi scrive in pubblico debba rivolgersi anzitutto all’edificazione propria e degli eventuali lettori. La scrittura comporta una responsabilità. Per manifestarsi al mondo noi abbiamo una scrittura da parte di Dio. Perciò, chi vuole manifestare se stesso al mondo, tramite la propria scrittura, a mio parere deve avere cura di tendere all’edificazione di se stesso, quale prossimo.
Sul merito del documento in oggetto si sono espresse autorità notevoli. La più autorevole e condivisibile, mi è parsa quella del Cardinal Sarah. Egli parla a nome dei vescovi africani e respinge il documento, tuttavia avendo l’avvertenza premurosa di sottomettersi al Papa. Almeno intenzionalmente. L’atteggiamento opposto, quello di chi ardisce manifestare pubblico disprezzo sia per il Papato che per il Cardinale estensore del documento, mi sembra molto temerario. Facilmente piega verso posizioni scismatiche e passibili di scomunica. Ora, il dovere di fare chiarezza non spetta ai laici, che non sono neppure i soggetti deputati a impartire o meno le benedizioni. Pertanto personalmente adotterei una posizione prudente. A che serve partire lancia in resta contro Papi e Cardinali? A manifestare la propria superbia. Quindi nessun laico dovrebbe sentirsi autorizzato a far commenti screditanti il documento uscito e a divulgarli al pubblico. Altra cosa è cercare di comprendere il documento, cercarvi il buono, manifestare una critica ispirata a rispetto del magistero del Papa. Il Papa è il Vicario di Cristo, non il vicino di cui spettegolare. La Scrittura è particolarmente severa nel ricordare quanto dispiacciano le mormorazioni contro il profeta di Dio. Ora il Papa è più che profeta, è Vicario di Cristo, quindi se errasse in qualcosa, verrà giudicato da Lui, non da noi. Questo principio è valido e di vitale importanza, per chi ha cuore di mantenere intatta la propria fede. Noi non crediamo solo in Dio Trinità, ma anche nella Chiesa. Se dunque la Chiesa manifesta discordia fra i primi, gli ultimi non devono salire in cattedra, ma pregare Dio perché le divisioni siano sopite. È fondamentale porsi al lavoro come ultima ruota del carro. Non rifiutarsi di girare, con l’olio della modestia e della preghiera in favore del Papa, per i Vescovi e per tutti coloro che inclinano verso lo scisma, siano essi di una parte o dell’altra. Il nostro primo obiettivo deve essere sempre quello di conservare la fede, non le critiche. Chi conserva nel proprio cuore uno spirito di critica come può piacere a Dio? Abramo, la Vergine, non hanno criticato i piani di Dio, vi si sono abbandonati. Il primo – come mi ha ricordato un pio sacerdote di Genova, Francesco – ha mercanteggiato la salvezza di Sodoma, non la sua distruzione. Poi Dio ha deciso. Ma Abramo ha combattuto per difendere Sodoma. Chi combatte più per Sodoma, per difenderla dall’ira di Dio: il Papa con il Card. Fernandez oppure Mons. Viganò? A voi il giudizio. Lo stesso Sacerdote mi diceva: “La Chiesa deve cercare il bene minimo, come Abramo”. Credo sia questa l’intenzione con cui il documento possa essere accolto in bonis. Qualcuno obietta che così si distrugge l’antropologia cattolica e naturale, voluta dal Creatore. Se ciò è vero, Dio non mancherà di intervenire, perché la creazione è Sua opera. Ma intanto, aderire al Papa: ci ha chiesto di difendere Sodoma, aiutarlo a cercare il minimo di bene da portare davanti a Dio. Ci ha chiesto un’opera di misericordia: “Colligite fragmenta”. Ci ha chiesto inoltre: basta mormorazioni fra cattolici, pregare a favore, non contro il Papa. Vivano tutti in buona pace la propria fede, che non può sganciarsi dall’adesione a Pietro senza far danni; e smettiamola di fare i criticoni. Non per altro: verremo giudicati col metro usato. Perciò, tanto più se rivolto a misurare i vertici, esso deve essere molto largo. Perché non da poco sono i peccati che Dio potrà obiettarci servendosi del nostro metro. Amen.

Caro lettore, Dio ti benedica! Se hai qualcosa di pertinente da aggiungere, osservazioni critiche da muovere, o semplicemente desideri complimentarti con l' autore dello scritto, qui puoi farlo, purché con spirito costruttivo e carità fraterna. Grazie!

Commenti

Notificami
avatar
3000
wpDiscuz