«Senza di me, non potete fare nulla»

Gv 15,5

Laboratorio politico cattolico

La Sacra Scrittura – lampada per il mondo

Le sacre scritture sono la lampada che il Dio della vita ha acceso e passato in mano alla civiltà umana, per poter illuminare il cammino delle sue generazioni attraverso i secoli, fino al compimento della storia.

“Nessuno accende una lampada per tenerla sotto il tavolo” dice il Signore (Lc 11,33), con quella divina semplicità e sapienza che gli sono proprie.

L’ evo presente, oscurantesi per l’ assenza di una tale luce nelle linee guida e imbarbaritosi per conseguenza nelle leggi, nella scienza, nei costumi e nel linguaggio, rende necessaria più che mai la santificazione dei cristiani, affinchè destatisi in coscienza destino per attrazione anche gli altri, tenendo alto e fermo il lume ricevuto non già per la conservazione di se stessi, ma per l’ azione nel mondo a servizio del quale sono stati posti a lode e gloria di Dio e al fine di estenderne e parteciparne i frutti di redenzione verso tutti.

I cristiani e la responsabilità politica

I frutti della redenzione, apportatori d’ ogni bene sociale, non sono infatti un bagaglio privato dotato ai cristiani da seppellire nel proprio animo in attesa del giudizio. Sono doni di Dio per la società. Per essere distribuiti, i frutti vanno prima colti laddove perennemente abbondano: in Cristo, nostra grazia. Senza di lui, per la comunità politica, non possiamo fare nulla. La dipendenza da Cristo però non tollera affatto l’ indifferenza e l’ apatia politica.

Sappiamo infatti, per la logica divina che il Vangelo ci ha rivelato, che il Dio della vita è ad un tempo padre generoso ed esigente. La parola di Cristo sui talenti che ognuno di noi riceve deve metterci in guardia: abbiamo ricevuto la fede, i comandamenti, l’ intelligenza delle scritture e la capacità di comprendere ciò che Dio si aspetta da noi: che cosa ne abbiamo fatto, non soltanto individualmente, ma comunitariamente?

In un tempo dove purtroppo molti ciechi siedono in testa ai Governi, popolano le cattedre e gli uffici pubblici, come mai soltanto i cristiani non si capacitano di riunirsi per dare forma ad una proposta di governo, che rendendo conto delle comuni esigenze, sia al contempo coerente con i principi che abbiamo appreso per la bocca e l’ esempio del nostro maestro?

Soccorso ai fratelli impegnati in politica

In parte sappiamo il perchè: molti cattolici, partiti con le migliori intenzioni, per logoramento quotidiano, si sono alla fine arresi e consegnati a visioni troppo compromesse, lontane e distorte dalla bontà, semplicità e verità dell’ insegnamento che si proponevano di difendere e propugnare sotto il nome cattolico.

Non dobbiamo biasimarli, in quanto fratelli, però incoraggiarli a riprendere forze e darsi una mossa decisa in direzione di proposte che traggano la propria efficacia, non a partire da ciò che le persone desiderano ascoltare, senza impegno e spesso anche senza riguardo alle conseguenze, ma da ciò che lo Spirito Santo detta ai cattolici impegnati in politica in quest’ ora specifica della storia.

I ciechi non saranno infatti giudicati tanto sulla cecità, quanto sull’ arroganza nel voler mostrare agli altri la strada da percorrere, salvo condurli ad afflizione; ma quanti ci vedono, ossia a coloro che per divina grazia hanno ricevuto il dono di una visione alta e complessa del reale, non sarà forse chiesto: “Perchè non hai mostrato a tuoi fratelli la strada che ti avevo indicato?”.

Che poi la società non vorrà ascoltarci, nè considerare, questo non dovrà stupirci: se hanno disprezzato il nostro capo irreprensibile, perchè dovrebbero riservare a noi, tanto più imperfetti e spesso corrotti, un trattamento migliore? Questo non ci esime però dalla responsabilità sociale cui il lume di  fede ci obbliga: illuminare!

Natura e scrittura

In questa pagina, in cui vengono delineate le motivazioni che ci spingono a rimettere al centro la parola di Dio, quale perno di ricerca per l’ edificazione di una società fondata nella verità e nell’ amore, vogliamo altresì ricordare il primo libro scritto da Dio davanti agli occhi di tutti, ancor prima che i profeti e i redattori del suo testo sacro ponessero mano all’ opera che conosciamo come sacra scrittura: il poema della natura, scritto da Dio, perché scrutando in esso tutti i popoli, e fra di essi anche gli analfabeti, si persuadessero della bontà e verità di colui che ha creato ed elargito tutte le cose con mirabile esultanza.

Il libro della natura

Natura e scrittura sacra in tal senso testimoniano concordi uno stesso libro, che è il poema dell’ amore divino per noi. Uno stesso infatti li ha firmati entrambi: lo spirito creatore. Vi è una reciprocità fra cosmo e scrittura in quanto entrambe obbediscono e rivelano all’ uomo la volontà di Dio nel cosmo e nella storia. Sia la creazione cosmica che la scrittura recano in se traccia e testimonianza di un logos che viene da Dio, di un logos che è Dio, il quale tramite scrittura come in natura ci parla un linguaggio comprensibile: quello della ragione naturale. Aprendo il libro della natura, troviamo infatti che esso procede secondo una logica precisa, una logica razionale, generosa, provvidente. La scrittura ci conferma che quella logica razionale che troviamo nelle trame della realtà naturale, che la scienza tanto ci aiuta a scoprire e penetrare non senza la grazia divina, obbedisce a colui  “per mezzo del quale sono state fatte tutte le cose”. Così, fissando gli occhi sul vangelo e sui profeti, come alzandoli verso lo studio delle realtà create, la volta celeste, il firmamento, gli spazi profondi, le specie vegetali e animali, le scienze propriamente naturali, troviamo che una stessa persona ci parla: il creatore della natura e rivelatore delle scritture, l’ autore e garante della vita biologica come di quella eterna. E’ Gesù, il Signore, ad un tempo la persona divina, il logos del Padre, che ci apre la mente alla logica familiare e benevolente della sua scienza, conducendoci passo passo attraverso le meraviglie da lui create nel cosmo che da lui prende ordine; così come è sempre lui, il Gesù in carne ed ossa che accosta i discepoli smarriti ad Emmaus, lo straniero che fra le righe del testo sacro ci rivela e conferma le scritture da lui rivelate. Cosicchè, accordandoci a un così divino maestro, quanto apprendiamo per vero e valido nell’ ordine e libro della natura trova corrispondenza, eco e conferma in quello della scrittura, e viceversa.  Dunque un solo “spirito” (pneuma), una stessa “parola” (logos), una sola vita eterna che dal Padre ha creato nel Figlio il poema universale, nella cui trama ordinata secondo sapienza di leggi si dispiega la storia d’ amore fra noi e lui, fra la creazione e il suo creatore: donataci con la vita, accolta con il battesimo nell’ immersione di grazia, ci chiede d’essere contemplata ed approfondita tramite i due libri di Dio, natura e scrittura, verso i quali vogliamo orientarci a servizio della società umana con scienza e carità.

Invito a prendere parte al laboratorio politico

Fratelli, abbiamo il dovere ed ora anche l’ urgenza di costituirci a parte, per discutere fra noi tutti quei temi di interesse pubblico su cui siamo chiamati a confrontarci in vista del bene concreto della popolazione italiana. L’ Italia non ha bisogno di maestri, ma di servitori: rimbocchiamoci dunque le maniche, e confrontiamoci sui temi, sulle proposte, sui percorsi possibili da intraprendere, esaminando la volontà di Dio per noi, e affidandoci a lui per quest’ opera.

Per parte mia e a tale scopo ho costruito questo laboratorio. Vi prego di partecipare, ma con modestia e rettitudine.