«Senza di me, non potete fare nulla»

Gv 15,5

Laboratorio politico cattolico

Pubblicato in Appunti profetici, Attualità politica il 12 aprile 2024

di Giovanni Traverso

L’umilissima Vergine prega il Papa di recarsi a Gerusalemme per benedire l’eredità di Abramo e scongiurare la catastrofe

Lo spirito di profezia va vagliato – dice la Scrittura (1Ts 5,19-21) – non però al punto da sterilizzarne la portata con quella resistenza passiva tipica degli apparati pubblici, dove oziosità e accidia solitamente la spuntano. La chiesa, per chi la conosce ed ama, soffre anche di questo: paralisi di fiducia verso ciò che professa (Mt 28,17), la quale spesso – come a Fatima – si traduce in incapacità di corrispondere generosamente e “subito” (Lc 1,39) ai piani di Dio per il bene degli uomini. Grave responsabilità, di cui sarà chiesto il conto, specialmente a coloro che hanno l’autorità per corrispondere. Questo intervento si pone dichiaratamente in una prospettiva di accoglienza verso la portata delle rivelazioni private riferite dall’associazione Sposa di Sion ed è un piccolo stimolo a tutti i cristiani, ma anche ad ebrei e musulmani, a che desiderino annotare nel loro cuore questo disegno consegnato dalla Vergine a un uomo comune. Tale è lo stile di Dio.

A Mazzo di Rho, diocesi di Milano, un veggente riceve da due decenni richieste importanti. Dopo averne vagliato il contenuto mi sento di esporre pubblicamente la mia opinione al riguardo. Io credo che sia veramente la Vergine Santa, l’umilissima Maria di cui leggiamo nel Vangelo e confessiamo nel Credo essere la Madre di Dio, a chiamare, da quasi vent’anni, il Santo Padre della cattolicità a recarsi a Gerusalemme per benedire i popoli dell’eredità di Abramo e consacrarla al cuore di Cristo e Maria. Ciò, lo si capisce oggi ancora meglio, per porre fine alla guerra, certo, ma anche e soprattutto per evitare che da essa si propaghi la deflagrazione, per il concatenamento di eventi all’orizzonte, quelle che lo scenario geopolitico, davanti agli occhi di tutti, attesta con evidenza anche al più distratto e intorpidito di noi.
La chiesa, composta da uomini sonnacchiosi (Mt 26,40: “Tornò dai discepoli e li trovò che dormivano”), “sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti” – dice il Signore (Lc 24,25) – anziché sottoporre le profezie del nostro tempo a procedure troppo lente, tortuose ed estenuanti per attestarne o meno la soprannaturalità (come se fossimo in grado, noi che soprannaturali non siamo!), dovrebbe cingersi la tunica e tuffarsi in mare verso colui che la contemplazione dei semplici attesta essere “il Signore!” (Gv, 21,7), “correre” (Gv, 20,2), o perlomeno lasciare che coloro che sono più veloci, i contemplativi e coloro che il cielo ha investito di doni profetici a vantaggio di tutti, instradino e guidino Pietro, cioè il Santo Padre, laddove egli deve recarsi: in questo caso a Gerusalemme, stando allo spirito di profezia di cui l’umilissima Vergine sembra aver investito un ex testimone di Geova, il signor Giulio Ancona. Costui riferisce da parte della Vergine la richiesta al Papa affinché si rechi a Gerusalemme per benedire l’eredità di Abramo (cioè consacrare al cuore immacolato di Maria i tre popoli monoteisti degli ebrei, dei cristiani e dei musulmani) per così scongiurare, ancora una volta, numerosi pesi che altrimenti cadrebbero su tutta l’umanità qualora ciò fosse disatteso o trascurato; tutti pesi di cui lo scontro in atto in terra santa offre già chiaro segno, in accredito a queste richieste, le quali cominciarono in tempi non sospetti, quasi vent’anni fa. Secondo tali profezie l’invito della Madonna a Fatima con la richiesta di consacrare pubblicamente la Russia al Suo Cuore Immacolato, non ha ricevuto adeguata rispondenza entro il tempo previsto:

“Và dai preti e riferisci loro quanto io ti dico. Devi ricordare loro quanto io dissi la notte tra il 5 e il 6 aprile 2006: consacrate al mio Cuore Immacolato le nazioni eredi della Promessa di Abramo. Là dove sorgono i tre grandi fiumi, là dove si dividono e dove si riuniscono, non questa generazione, non nella prossima, ma a metà della terza generazione, saranno consacrate al mio Cuore Immacolato, ma tutto ciò accadrà dopo che tanti figli di Dio avranno versato il proprio sangue”.
“Non fate l’errore che fu fatto quando io mi manifestai a Fatima e chiesi la Consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato”. “Sull’umanità incombe un grande castigo che Dio porterà proprio per impedire a Satana di realizzare i suoi propositi. L’umanità deve riconoscere che senza Dio è morte sicura! Aiutate e convertite il cuore di tante persone, tale azione fermerà il braccio di Dio”.

Sembra di comprendere, da tali messaggi e dalle spiegazioni fornite, che la richiesta produrrà i suoi frutti (la conversione dei musulmani ed ebrei a Cristo) fra due generazioni e mezzo: di mezzo, come prezzo, il sangue versato di tanti figli di Dio. In altre parole, la Vergine ci sta dicendo che ci sarà una grande persecuzione dei cristiani, forse non solo – come già avviene – fuori dall’Europa, ma anche da noi, e che grazie a questo sangue il Suo Cuore Immacolato trionferà anche sopra quei popoli, provocandone la conversione alla verità. Ciò significa che ebrei e musulmani, dopo averci perseguitati, si convertiranno a Maria e al Suo Figlio, segnando così il trionfo del suo amore umilissimo e della verità di Dio. Questa sembra di intendere per il futuro.

Per il presente, il profeta dice che la Consacrazione di queste popolazioni, richiesta dalla Vergine al Papa e da farsi a Gerusalemme, eviterebbe molte conseguenze funeste. Anche il “castigo”, sembra di intendere, qualora la richiesta come a Fatima fosse disattesa, verrà per il nostro bene, affinché il male non prevalga completamente. Sarà un dispiegarsi di eventi di grandiosa e grave portata, che il Padre a quel punto non tratterà più dall’accadere e che sarà auto-inflitto da noi stessi – non volendo gli uomini dare ascolto a Dio. Esso, in quanto sarà permesso da Dio, servirà comunque a guarirci, per quanto possibile, affinché non veniamo del tutto distrutti dal male dilagato e operante.
Come a Medjugorje, l’invito è alla preghiera continua, costante, verace:

“Pregate, pregate, pregate per la pace nel mondo. […] Se l’umanità resterà indifferente a tutti i mezzi che Dio sta dando per la salvezza del mondo, allora nulla si potrà fare e il braccio di Dio colpirà pesantemente: quando il cielo si tingerà di rosso e ogni cosa sulla terra si colorerà, sappiate che il castigo di Dio è vicino”.

A mio modesto parere, è impossibile non dar credito a queste voci profetiche, atteso che nessun testimone di Geova – data la loro nota e pubblica pervicacia e ostinazione nel rifiutare il credo cattolico e negare nel qual contempo qualsiasi onore e amore alla Vergine – potrebbe mai essere in grado di concepire simili messaggi e anche solo lontanamente intraprendere una simile opera, con simile costanza e dedizione.
Si riuscirà questa volta a dar seguito a ciò che il cielo chiede alla chiesa? La seguente preghiera, dettata dalla Vergine al veggente Giulio, indirizzi i cuori di coloro che devono operare a farlo. Amen.

Preghiera:

Dio, Padre nostro, che sei nel più alto dei cieli, la tua sapienza pervade ogni cosa che circonda l’intero universo e negli uomini hai impresso la tua immagine coronata dalle tue qualità, più luminose del firmamento, che riscaldano il cuore di ogni creatura che si avvicina a te. Il tuo splendore va oltre ogni immaginabile splendore: tu sei amore che penetra nelle cose più impossibili, riempi e sciogli le rocce più dure e trasformi i cuori più induriti in cuori capaci di amare. Noi ti vogliamo ringraziare ed invocare, affinché su queste terre scenda questo amore e vada a toccare il cuore di chi può essere trasformato in “portatore di pace”. Vogliamo unirci alle preghiere di quei santi uomini, tuoi amici (Eb 11) che, con la loro fedeltà verso di te, resero possibile che venisse spianata la strada al tuo piano di salvezza, affinché giungesse il Seme preannunciato: Gesù, il Messia, colui che Abramo nostro padre, vide riflesso nel suo figlio Isacco, che tu risparmiasti da un’inutile morte. Ricordati della Promessa fatta al tuo amico Abramo di benedire, tramite il suo Seme, tutte le famiglie della terra, ora che questo Seme è venuto portando la benedizione non solo sui discendenti di Abramo, ma su tutti gli esseri creati a tua immagine. Fa’ che il Sangue del Messia, sparso in questo luogo, possa toccare e risanare il cuore di questi popoli rendendoli capaci di costruire quello che era il tuo progetto iniziale: un regno di pace e di amore, quella pace e quell’amore che troveremo in modo completo nella nuova Gerusalemme, la Città Santa dove affluiranno i vivi e i morti. Ora ti chiediamo di benedire questo Atto con cui consacriamo questi popoli a te, Padre di misericordia, e a Cristo, il Messia che con la sua vita ha permesso la salvezza di tutti gli uomini. Lo facciamo tramite colei che ha generato il Seme predetto: Maria. Al suo cuore consacriamo queste terre, a lei che rappresenta la nuova Gerusalemme e la Chiesa terrena. A te, Maria, consacriamo queste terre, al tuo cuore santo, centro della Chiesa, cuore che non può essere altro che Cristo! A te affidiamo ogni famiglia e ogni persona che vive in queste terre, affinché da esse possa diffondersi la pace, quella pace che il Messia ha predicato e donato. Tu sei la Sposa della Famiglia: ti invochiamo ora di entrare in ogni famiglia per toccare i cuori, affinché da ogni famiglia possa diffondersi non più odio, ma amore. Tu sei la Sposa della Famiglia: a te consacriamo la famiglia abramica, affinché attraverso di te riconoscano Gesù, il Seme promesso. Possa, ora, la tua intercessione salire verso il trono del Dio di misericordia e verso Cristo, colui che ha rivelato il volto di Dio e aperto il cuore di ogni suo seguace a un amore grande verso tutti, soprattutto verso i propri nemici. Fa’, o Dio, che da queste terre parta il perdono! Fa’ che il tuo Santo Spirito possa far risuonare in modo tangibile la Parola del Messia Gesù e la capacità di perdonare, di ricucire e di convertire il cuore. Ascolta la voce degli antichi uomini di fede, soprattutto quella del tuo amico Abramo che invoca la tua antica Promessa e, guardando il cielo stellato e la sabbia del mare, richiama al tuo cuore la tua Promessa di benedire ogni granello di sabbia e di rendere più luminosa ogni stella del cielo. Ricordati, o Dio, della tua antica Alleanza! È tramite Gesù, il Seme promesso, e tramite sua Madre Maria, che oggi, a te, o Dio, e a loro, consacriamo queste terre. Amen.

Fonti: Associazione Sposa di Sion, Mazzo di Rho, Diocesi di Milano ; Al Santuario di Saiano è arrivato il veggente

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