«Senza di me, non potete fare nulla»

Gv 15,5

Laboratorio politico cattolico

Pubblicato in Dialoghi il 4 maggio 2017

di Giovanni Traverso

Bisogna che i bambini ammoniscano gli adulti

Riassunto – il cattolicesimo “adulto” è una giustificazione al relativismo etico e culturale. Predicando una misericordia senza verità, che nessun magistero cattolico ha mai insegnato né ammesso, esso indebolisce la carità sociale, in nome di un sentimentalismo privo di riferimenti teologici, il quale accordandosi ad una considerazione falsata del bene umano, abolisce di fatto il diritto divino e quello naturale, pervertendo dall’ interno la società, creando squilibrio ed ingiustizia sociale, e preparandola così al luogo idoneo per l’ affermarsi della dittatura dello spirito anti-cristico. Attraverso un dialogo, tratto interamente dalla vita reale, cominciamo a osservarne tutta la perniciosità, in vista di una battaglia politica fatta nel nome di un cattolicesimo reale, in quanto fondato su Cristo e sulla chiesa, nella speranza che chi si professa “adulto”, possa tornare “bambino” per entrare nel regno dei cieli.

[PREMESSA – una conversazione realmente avvenuta fra due persone, RENATO, un cattolico “bambino” e FAUSTO, un elettore del PD, in dialogo fra loro sulle cose politiche.]

RENATO – L’ altra sera Giovanni Floris a Ballarò ha fatto una domanda a D’Alema e a Di Battista che avevo dentro pur io, ma alla quale entrambi non hanno saputo dar risposta : cosa porta quasi 2 milioni di italiani a identificarsi, votare e credere politicamente ancora in Matteo Renzi ? É una domanda sincera, che rivolgo anche a te, in quanto da ciò che capisco sei uno di quelli che o lo ha votato o lo voterebbe ancora. Vorrei veramente capire meglio e avvicinarmi al pensiero di così tanti. In giro infatti si sente di tutto, leghisti e 5 stelle spopolano, ma capire oggi il pensiero di un uomo di sinistra é piú difficile. Grazie

FAUSTO – Ho votato Renzi in tutte le primarie e, per sostenerlo meglio, mi sono iscritto al PD. Per me è l’uomo politico di gran lunga migliore in Italia. Mi piace la sua libertà ed indipendenza. Il fatto che abbia il coraggio di decidere e, li ha fatto, di riconoscere di avere sbagliato. È circondato da gente giovane, al suo pari libera ed indipendente. Non hanno debiti nei confronti di nessuno. Hanno avuto il coraggio di non farsi condizionare troppo, nell’azione politica, dagli innumerevoli corpi intermedi e piccole lobby di potere. Ha fatto tante cose, grandi e – soprattutto – piccole. Non tutto quello che ha fatto mi è piaciuto, ma il mio giudizio di merito rimane complessivamente positivo. Nel mio settore (mi occupo di tasse) il suo governo ha fatto tante piccole cose assai utili. In silenzio, senza battersi la gran cassa. La riforma costituzionale non era perfetta ma era la sintesi di quelle giacenti in Parlamento da anni. La versione finale differisce molto dalla proposta governativa. Avrebbe fatto benissimo al Paese: è stato un delitto la sua bocciatura. Infine, chiediti come mai ha tutti contro. E poi controlla se sei generalmente d’accordo con i suoi tanti oppositori. Se ti troverai ad essere in disaccordo con la maggioranza degli oppositori di Renzi, forse è perché Renzi sta dalla tua parte. Io lo sento dalla mia.

RENATO – Grazie della risposta, ma vorrei chiederti nel merito, puoi citarmi un paio di grandi cose che ha fatto per gli italiani, accanto a quelle piccole di cui mi hai accennato?

FAUSTO – Le unioni civili, il Jobs act e la riforma della pubblica amministrazione.

[A questo punto interviene un amico di Fausto, LUIGI, che si ritiene vetero cattolico, il quale commenta]:

LUIGI – Io che sono un vetero cattolico (ma tanto vetero che mi prendo spesso le mazzate di Fausto) dico che è una vergogna che si sia dovuto arrivare fino a Renzi per avere una legge decente sui diritti dei conviventi. Per dire quanto fosse necessaria, anche “sulla canna del naso” della parte peggiore della Gerarchia, basta dire che era favorevole già la Bindi anni prima. Quel “tremacua” (lombardismo ornitologico per “tremebondo”) di Letta si era fatto impastoiare.

RENATO – ma Luigi, da cattolico che dici di essere, conoscendo la legge divina che definisce ogni rapporto fuori dal matrimonio come gravemente lesiva della carità , cui la grazia obbliga, come ti può soddisfare in coscienza una legge civile che anziché scoraggiare le unioni di fatto, le ammette e disciplina, peraltro aprendo la porta per mezzo di cavilli terminologici alla distruzione del concetto di famiglia basato sulla naturalitá del diritto?

LUIGI – Sono un cattolico adulto. Definizione dell’Unico politico cattolico che stimo (oggi che non c’è più Mino Andreatta) più di Renzi, cioè Romano Prodi. Non ho studiato a fondo i principi fondatori del diritto canonico e quindi la lesività rispetto alla carità ed alla grazia, ma mi fido assai di quel signore vestito di bianco che dice che la misericordia supera tutto. E dato che la preferenza per la vita per me supera qualsiasi altra cosa – considero, come sa bene Fausto, l’Aborto un delitto, moralmente parlando – e dato che io ritengo che tutto ciò che può servire, ad esempio, a rendere meno penalizzante la vita di un figlio, anche di pubblici concubini, sia da sopportare e supportare, a farlo sentire meno “paria”. Poi considero la convivenza per affetto (indipendentemente dagli atti sessuali che ciò in alcuni casi può agevolare) un valore prima civile e poi anche morale. Ad esempio l’esclusione del concubino magari sinceramente legata affettivamente, dal capezzale del morente, effettuato dal coniuge legittimo magari per questioni di soldi, (ipotesi ben più frequente di quanto sembri) mi fa un poco ribrezzo…

RENATO – Adulto? Amico, dalle cose che scrivi, a me sembra che tu non abbia messo fuori neppure i denti da latte per attaccarli alle mammelle di Cristo. Gesù non ha mai usato misericordia senza verità, e neppure Papa Francesco ha mai predicato una misericordia disgiunta dai richiami alla legge morale; mai. Il Signore all’ adultera ha detto: “Neanch’ io ti condanno; va’, e non peccare più”. Al lebbroso risanato: “Non peccare più, perché non ti capiti qualche cosa di peggio”. Papa Francesco rispetto agli omosessuali ha detto: “Se uno cerca il Signore , chi sono io per giudicare? ” Dunque ha posto come condizione per una giustificazione della tendenza omosessuale la ricerca di Dio, ossia la ricerca della verità : non a prescindere. Poco dopo, nello stesso discorso, il Papa ha aggiunto: “a me non fa problema la tendenza omosessuale, ma chi ne fa una lobby; la lobby dei politici, la lobby dei gay …”. É evidente che il Papa ha espresso un giudizio di merito sulle questioni politiche del nostro tempo : e il suo giudizio é severo, altro che misericordia ; ci sono lobby portavoci di interessi di parte che fanno il male delle persone.
Del resto, nessuno di noi, non il Papa , non i cristiani fedeli, sta in piedi sul diritto canonico, ma sulla parola di Cristo, che é legge divina e umana, perché Cristo é a un tempo veramente uomo naturale e Dio vero per sua natura. Perciò in lui la proclamazione del diritto, cioè di ciò che é giusto e fa il bene delle persone e di ciò che é contro la giustizia e perciò realizza il male, é compiuto, chiaro e definitivo.
Come cattolici, abbiamo il dovere morale, davanti a Dio e agli uomini, di riprendere coloro che con leggi positive, contrarie al diritto divino e naturale, gettano le persone nel peccato, lasciandocele, perché costoro esercitano un’ ingiustizia grave, che fa’ il male delle persone.
Se queste persone si perderanno sarà chiesto conto anche a noi, se omettiamo di denunciare il fatto e magari lo supportiamo, in quanto é scritto : “ti chiederò conto di tuo fratello”.
Questo discorso non piace a molti, anzi i più lo detestano , e perfino i cattolici che si definiscono ‘adulti ‘ lo contestano.
Ma il Signore Gesù non cerca cattolici “adulti”, ma cattolici piccolini , bambini : capaci cioè di accoglierlo per quello che lui é semplicemente: la via, la verità e la vita.
Professare altre vie , altre verità e altre vite non é un cattolicesimo adulto, ma uno falsato che al Signore non piace.

LUIGI – Caro Adinolfi Due, la tua ultima ti definisce. Dubbi ne ha avuti anche Nostro Signore, nel Getsemani. Pretendere di sapere cosa piaccia al Signore è addirittura blasfemo.

RENATO – Adinolfi, a cui mi paragoni, fa’ una battaglia che non testimonia con la vita, e questa è la sua incoerenza, anzi ipocrisia. Quanto a quello che mi scrivi, non lo sai che Cristo ha mandato lo spirito di verità su coloro che credono in lui? E perciò, se dico la verità circa ciò che piace al cuore di Cristo, perché ti scandalizzi? Non è forse lui che ha detto: “e coloro che crederanno in me faranno opere più grandi delle mie?”. Chi fa la volontà di Dio, conosce ciò che Dio vuole e può testimoniare la verità; ma chi non fa la volontà di Dio, non la conosce e la sua testimonianza è falsa.
Tu hai detto che io sono blasfemo, perché dico di non aver dubbi circa ciò che piace al Signore. Ma ti ricordo che anche il Signore è stato condannato a morte per blasfemia. Quindi come vedi, mi accusi della stessa accusa di quelli che hanno condannato a morte Gesù in tribunale.

 


 

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