«Senza di me, non potete fare nulla»

Gv 15,5

Laboratorio politico cattolico

Pubblicato in Attualità politica il 12 giugno 2018

di Giovanni Traverso

Migranti, schiavi economici

Considerazioni di attualità politica sull’azione di Governo relativa alla questione migratoria

Nel compiere le sue scelte, l’arte politica non deve lasciarsi guidare da due cattive guide: il sentimento e l’opinione dei più. Bensì, dalla prudenza, la virtù che indirizza a buon fine ogni azione eleggendo il giusto mezzo.
Per la questione migratoria, come per ogni altra, bisogna anzitutto individuare la gerarchia dei fini, contemperando da una parte le esigenze di chi è in mare, le persone oggetto di tratta, dall’altra quelle di chi è in terra, i cittadini oggetto di politiche di ripopolamento demografico.
Lo Stato, ordinato al fine anzitutto di proteggere e garantire la sicurezza e la pace del territorio su cui è costituito come forza preminente, ha il dovere di contemperare entrambi gli obbiettivi: salvaguardare la sicurezza interna, impedendo ad altri poteri di imporre politiche di ripopolamento demografico orchestrate dall’estero, senza per altro far venir meno gli obblighi di solidarietà verso chi viene a tal fine usato e lasciato andare alla deriva.
Da questo punto di vista, è certamente lecito il respingimento dei flussi migratori, che diverrebbero alla lunga insostenibili per la nostra pacifica convivenza; tuttavia, occorre agire con prudenza, per far sì che non venga meno la tutela di chi è in mare.
In tal senso, l’azione di Governo si è dimostrata efficacie, garantendo che l’uno e l’altro obbiettivo fossero soddisfatti. I migranti verranno accompagnati dalla Guardia costiera fino al porto spagnolo che si è offerto di accoglierli. Era ora che il Governo italiano si facesse portavoce di tali istanze: accogliere scriteriatamente migliaia e migliaia di persone, contribuendo alla creazione di bidonvilles abitate da immigrati senza cittadinanza, senza lavoro, senza istruzione, non è buon servizio né per chi lascia l’Africa con alte speranze, né per chi abita la nostra penisola.
Non si tratta, come scrive il Cardinal Ravasi, di “non accogliere lo straniero”, citando il Santo Vangelo, quanto piuttosto di predisporre ogni atto politico di modo che si salvaguardi il primo diritto, precedente a quello di migrare: quello di non migrare, come ricordava il magistero di Papa Benedetto XVI. Le esternazioni via Twitter lasciano il tempo che trovano, del resto; qui c’è bisogno di una visione politica con la P maiuscola, quale l’attuale Pontefice ha auspicato. Nessuno si permette di “twittare” passi assai più severi del Santo Vangelo contro coloro che si macchino di atti di pedofilia, allor quando un prelato ne sia coinvolto. Usare il Vangelo ‘ad hoc’ per stigmatizzare un’azione di Governo, sembra sia mossa animata da movente ideologico: il criterio dell’ accoglienza ad ogni costo. Vien da domandarsi se questa sia soluzione gradita al Signore. Quel che sembra di poter dire, dal momento che Dio è Logos, e tutto ció che vuole è ordinato, è che nessuna opera irrazionale puó avere mai il beneplacito di Dio. Il fenomeno migratorio, secondo gli obblighi di solidarietà politica ed economica che dovrebbero legare gli stati facenti parte dell’Unione Europea, obbliga ad un’equa ripartizione degli oneri, oltre che dei benefici economici, mancando la quale l’unione perde di significato.
Il monito di accoglienza dello straniero sembra peraltro interrogare più che altro la coscienza di ciascuno, allor quando sentimenti di ostilità verso chi è etnicamente, politicamente o culturalmente diverso si nascondano dietro altri infingimenti. Altra cosa è l’esigenza di arginare il fenomeno migratorio come fatto politico: in tal caso, la ragion di Stato, che deve essere volta a garantire pace e sicurezza anzitutto ai cittadini che si trovano entro i suoi confini e sotto la sua giurisdizione, richiede approcci ben più concreti ed articolati, di quanto un richiamo generico al Vangelo possa favorire.
Sarebbe il caso che i vertici della Chiesa, anziché “twittare”, si disponessero ad opere più concrete, ad esempio, utilizzando tutte le strutture in abbandono vocazionale di cui dispongono, per organizzare, con l’aiuto del Governo, progetti educativi e formativi di ampio respiro al servizio dei migranti che sono allo sbando su tutto il territorio nazionale. La sinergia Stato-Chiesa puó favorire l’autentica integrazione dello straniero, e dotarlo dei mezzi professionali e culturali, atti a maturare in lui una vocazione civica e politica, da poter spendere eventualmente anche in patria. Torneremo su questo.
Concentriamo invece adesso lo sguardo sul fenomeno migratorio e le sue cause.
Le migrazioni del nostro tempo infatti, occorre dirlo con forza, sono provocate da una intricata serie di cause, in cui non da ultimo sussistono quelle di ragione ideologica e di opportunismo economico: i migranti, favoriti come merce di lavoro a basso costo, rappresentano la chiave di grimaldello per indebolire il potere contrattuale dei lavoratori, disposti come sono per la propria sopravvivenza ad accettare condizioni di schiavitù. Se per i gruppi commerciali delocalizzare la produzione diventa troppo rischioso in termini di costi e rischi legati all’ instabilità geopolitica, favorire i processi migratori rappresenta d’altro canto un’opportunità di reperire carne umana a salari abbattuti.
Tutto lascia supporre che in seno al fenomeno della migrazione operino strategie di interesse economico, che trovano coinvolte elites di vertice, le quali si ammantano – come il procuratore di Catania Zuccaro aveva avuto modo di esporre pubblicamente – di “ragioni umanitarie” per mettere in campo strumenti adeguati in vista dei loro fini politici e demografici: fra le Ong che operano secondo correttezza ve ne sono altre che lungi dall’operare quali salva condotti neutrali diventano gli strumenti in mano a certe ideologie per scopi politici ben definiti, che di fatto rischiano di destabilizzare l’ordine democratico vigente, mettendo in crisi il principio di sovranità e auto determinazione dei popoli. Strumenti di quest’ideologia, le ong operano di fatto scavalcando il potere sovrano che, estromesso dalle sue funzioni, non sembra in grado di por freno al fenomeno. Le ondate migratorie, se non fermate all’origine, tramite il costituirsi e rafforzarsi di accordi bilaterali coi paesi di provenienza, producono una società dove lo Stato resterà vieppiù svilito delle sue funzioni: già avocato il potere economico, che consiste principalmente nell’emettere moneta, “privatizzati” i suoi servizi sociali, che sarà della pace e della sicurezza interna, se non si porrà freno a questo fenomeno per tempo? La migrazione come fenomeno del nostro tempo, accettato e voluto da molti poteri, nella forma in cui si presenta, va fermato, quale portato dell’ideologia da “ripopolamento demografico”. In pratica: i cittadini italiani, già sottopagati, equiparati a schiavi in ostaggio delle esigenze della “crescita” (che, si ricordi, soddisfa anzitutto l’incremento d’emissione monetaria con cui si accresce il potere economico del sistema bancario centrale), vengono, loro malgrado, colonizzati da nuova forza lavoro senza alcun senso dei propri diritti sociali. I migranti, d’altro canto, sono oggetto di abuso: sulla loro pelle e sul loro sangue si favorisce un colonialismo di ritorno, in cui l’agenda è dettata da relativismo culturale, morale e sincretismo religioso. Queste persone sono abusate da tutti: dai loro Governi che non si curano di creare le condizioni per contribuire al progresso patrio; dai trafficanti di uomini, che li rapinano mettendoli senza mezzi in mare, con cinico ricatto morale verso le autorità straniere; dai progressisti, che usano il fenomeno per ergersi a paladini della moralità, salvo in pratica non fare nulla per fermarlo; dai grandi capitalisti, che mirano per essi ad abbassare i costi fissi della produzione (crescendo la domanda di lavoro, si possono abbassare i salari); dai cattivi sacerdoti, che amano fare prediche puntando il dito all’ingrosso senza muovere un dito, caricando i pesi sulle spalle degli altri.
Supportiamo l’azione di Governo, perché sta agendo bene.

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